il messaggio di Napolitano al Congresso PSI

da il secolo XIX «Imprescindibili solidarietà ed equità»

 Il capo dello Stato Giorgio Napolitano

Il capo dello Stato Giorgio Napolitano

Roma – «Giustizia e solidarietà nella società, equità e collaborazione internazionale sono esigenze e punti di riferimento imprescindibili» di fronte alla «grave crisi economica e sociale in atto». Lo scrive il presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, in un messaggio al Psi che celebra a Genova i suoi 120 anni. Il partito è radunato nella sala Sivori dove, nell’agosto del 1852, si tenne il primo congresso.

«Caro Riccardo – è il testo del messaggio di Giorgio Napolitano al segretario nazionale del Psi, Riccardo Nencini – in occasione della manifestazione indetta a Genova dal Psi, assieme alle fondazioni socialiste, per ricordare e festeggiare il 120° anniversario della nascita del Psi, invio a Lei e a tutti i partecipanti il mio più sentito saluto».

«La vostra iniziativa – sottolinea Napolitano – non rappresenta solo un contributo alla celebrazione di una lunga e gloriosa tradizione politica, intrecciata intimamente alla storia del nostro paese, alle battaglie per il progresso economico e civile e alle conquiste democratiche e sociali».

«Il filone del pensiero socialista, profondamente radicato nel nostro continente, costituisce – scrive il capo dello Stato – un patrimonio di valori e di idee la cui attualità è da approfondire in rapporto a sempre vive esigenze di giustizia e solidarietà nella società e di equità e collaborazione internazionale: esigenze e punti di riferimento imprescindibili anche di fronte alla grave crisi economica e sociale in atto e ai mutamenti e alle tensioni del mondo d’oggi».

«Con questo spirito esprimo a Lei e a tutti i partecipanti – conclude Napolitano – i migliori auguri, apprezzando la vostra volontà di concorrere attivamente alla vita politica e al confronto democratico».

Nencini: «Per crescere anche la patrimoniale»

A Genova, a margine dell’iniziativa che ricorda i 120 anni della nascita del Psi, il segretario nazionale del partito ha detto che se il governo Monti non attuerà vere politiche di crescita per il Paese il Partito socialista non lo sosterrà più. E per crescere «serve anche la patrimoniale sulle grandi ricchezze».

«Il governo è debole sul tema della crescita. Deve abbassare le tasse sulle piccole e medie imprese e sugli stipendi», ha aggiunto Nencini.

«In Italia – ha ricordato Nencini – ci sono 6 milioni di persone che detengono il 48% della ricchezza, facciamole pagare. E se il governo non svilupperà vere politiche per la crescita non lo sosterremo più».

Bersani: «Importante la storia del partito»

Anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha inviato un messaggio al segretario del Psi, Riccardo Nencini. «La storia del partito Socialista e l’impegno dei suoi dirigenti nelle battaglie per i diritti, per la libertà e la democrazia possono giocare oggi un ruolo importante nel cammino che tutti noi abbiamo intrapreso per riportare in Italia sulla strada del progresso civile ed economico», questo un passo del messaggio.

«La ricostruzione civile e democratica dell’Italia comporterà uno sforzo di lunga durata e credo che debba coinvolgere non solo la sinistra, ma anche le forze e i cittadini di orientamento democratico che abbiano il sincero desiderio di battere il populismo e riportare l’Italia in una democrazia di tipo europeo», scrive Bersani.

Vendola: «La storia del partito per uscire dalla crisi»

Un messaggio per l’anniversario del Psi è stato mandato anche dal segretario di Sel, Nichi Vendola. «Usciamo, mi auguro, da un periodo storico in cui il trionfo di un nuovismo ha compiuto riti frettolosi di sepoltura senza rendersi conto di che cosa stesse seppellendo. Una politica pubblicitaria ha coperto le macerie di un Paese in cui hanno rischiato di finire alcuni pilastri che hanno costituito la coscienza nazionale. Il processo è stato bloccato e tocca a noi ricostruire da quelle macerie. Il tuo partito, la sua storia, sono quanto mai necessari oggi per riannodare i fili di un racconto che è stato interrotto per molti anni».

Cicchitto: «Un parte del partito ora è nel Pdl»

«Dopo la distruzione del Psi avvenuta nei primi anni Novanta, in seguito alla gestione unilaterale di Mani Pulite ciò che è rimasto in campo dei socialisti è risultato profondamente diviso: una parte molto significativa dell’elettorato socialista e anche dell’elettorato dei militanti e dei dirigenti socialisti si è riconosciuta nella battaglia garantista e liberale di Silvio Berlusconi e ha aderito, prima a Forza Italia e adesso al Pdl». Lo sostiene Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl in un messaggio inviato in occasione del congresso del Psi.

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