SAMBUCI RESTITUISCE GLI ‘SCHIZZI’ A GIANLORENZO E ANNUNCIA QUERELA

da latuavoce

Crediamo che i lavoratori abbiano perfettamente compreso come, nella giornata del 5 aprile 2012, il solito giornalista (pluri indagato) per mezzo del solito foglio che smercia pochissime copie, abbia messo in funzione la solita macchina del fango.

Cui non risponderemmo neppure…

Se non fosse che dobbiamo chiarezza ai lavoratori. 

Abbiamo ricordato, dopo esserci dovuti sforzare, che in un giorno del 2009 ci siamo trovati a parlare nell’Ufficio dell’allora Direttore Generale, per un paio di minuti, della seguente situazione lavorativa: una nostra iscritta, una nostra amica, una valorosissima dirigente, aveva ricevuto dall’Azienda una proposta per un incarico che richiedeva uno spostamento dalla sede di lavoro. Quindici giorni prima, avevamo mediato, facendo presente che la lavoratrice, la nostra amica, chiedeva che questo spostamento ricevesse un compenso. 

Durante quel colloquio il Direttore Generale ci ha detto che con l’Ufficio Personale si era trovato il modo di compensare il sacrificio della lavoratrice. 

Abbiamo, come sempre, semplicemente tutelato i lavoratori nostri iscritti. 

Quella lavoratrice è ancora iscritta al sindacato, è ancora nostra amica; si fida come prima di noi, e ci concede l’onore di affidarsi ancora a noi. 

Non aveva alcun contrasto né con la Direzione Generale né con altri Dirigenti. 

Però, la macchina del fango, il solito giornalista pluri indagato, che non dice nulla quando si tratta di traffici di rifiuti, o di appalti per mense, o cose del genere, ma inventa invenzioni su invenzioni nei confronti di chi – per ragioni imperscrutabili – decide di dileggiare pubblicamente, dopo 40 anni di sindacato al servizio dei lavoratori, accusa il nostro segretario di avere collaborato con il datore di lavoro per piegare la volontà di una lavoratrice! 

Che, in realtà, stavamo difendendo, come sempre…

Che lo testimonierà in ogni luogo e sede, ma alla macchina del fango non interessa, ovviamente…

E a proposito di testimoni, quel giornalista, pluri indagato, ci diffama scrivendo di suo padre – dunque lui sì in evidente conflitto di interessi. 

Padre che scriveva nel foglio diretto dal figlio, nella cronaca di Montefiascone…

E che è stato denunciato, il padre come il figlio, un numero imprecisato di volte, per aver diffamato a mezzo stampa un nostro dirigente ed amico. 

Che fu, poi, denunciato a sua volta per improbabili minacce che avrebbe profferito nei confronti della famiglia…

In quell’occasione, ci sembrò singolare che persone che conoscevamo, per essere iscritte al nostro Sindacato, e che erano indicate come testimoni dei due giornalisti (se così si possono definire), potessero confermare una cosa del genere. 

Ovviamente, quel processo non c’è mai stato, perché la denuncia querela è stata ritirata. 

Se si fosse celebrato, si sarebbe concluso con un’assoluzione – vogliamo scommettere…

E con il successivo rinvio a giudizio del querelante per calunnia. 

Non si è celebrato perché il denunciante, il padre del giornalista pluri indagato, e anche il figlio pluri indagato, sapevano che le accuse erano false…

Siamo pronti a chiarire tutto quello che abbiamo scritto in ogni sede, civile, penale, dinanzi all’albo dei giornalisti. 

Intanto, nei prossimi giorni proporremo denuncia per diffamazione a mezzo stampa, così, intanto, potrà provare il giornalista – se crede – quanto afferma…

Buona fortuna… Ovviamente, tutto quel che riusciremmo ad ottenere come risarcimento del danno apparterrebbe alla UIL FPL, e ai lavoratori che rappresenta e difende… 

Il Segretario Generale
Angelo Sambuci

7 aprile 2012

 

Ingrandisci foto

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *