Mirco Luzi: arsenico, la Regione non ha ancora predisposto le risorse necessarie.

da altolazionotizie

  Sull’emergenza arsenico, per quanto concerne la concentrazione che oscilla tra i 10 e i 20 microgrammi/litro, la Regione Lazio interverrà, ma non si sa quando. Sicuramente non prima della scadenza della deroga concessa dall’UE fissata al 31 dicembre 2012. E’ quanto emerso dal Consiglio provinciale straordinario che si è svolto martedì scorso su richiesta del gruppo consigliare del Partito Democratico.

Mirco Luzi: arsenico, la Regione non ha ancora predisposto le risorse necessarie.

 

Abbiamo apprezzato la presenza in Consiglio provinciale dell’Assessore regionale all’Ambiente Mattei. Non abbiamo apprezzato invece il suo intervento in cui ha dichiarato che la Regione intende intervenire, anzi sta intervenendo, per superare l’emergenza ma i tempi sono tuttora indefiniti.

A meno di nove mesi dalla scadenza della deroga dell’UE, la Regione Lazio non ha ancora definito, dopo un anno di commissariamento, un piano esecutivo per il superamento dell’emergenza per quanto riguarda quei Comuni in cui la concentrazione di arsenico oscilla tra i 10 e i 20 microgrammi/litro, una fascia che coinvolge oltre 100 mila abitanti della provincia di Viterbo.

Nonostante la Regione abbia deciso di intervenire direttamente, senza il coinvolgimento e il supporto dei Comuni, l’Assessore Mattei non ha saputo indicare gli interventi definiti per gli acquedotti (tuttora allo studio dell’Università La Sapienza), le risorse economiche necessarie e soprattutto i tempi di realizzazione.

Due sono state le certezze emerse dal Consiglio provinciale: la prima, la Regione non ha predisposto ancora le risorse economiche necessarie (ha stanziato solo 6 milioni su una previsione di 18 milioni); la seconda, il 1 gennaio 2013 gran parte dei Sindaci della nostra Provincia dovranno firmare le ordinanze di non potabilità dell’acqua. E ciò per un periodo indefinito in attesa che la Regione definisca i progetti esecutivi per gli interventi, stanzi i milioni di euro ancora assenti sul bilancio regionale, esegua le lunghe e complesse procedure di espropri, ove necessario, di gara europea per l’appalto dei lavori e realizzi finalmente gli interventi. Lascio immaginare quanto tempo trascorrerà.

L’intervento diretto dei Comuni richiamato dall’Assessore provinciale Equitani è praticabile soltanto se la Regione assegna direttamente ai Comuni i finanziamenti necessari ed eseguono loro stessi gli interventi di concerto con l’ATO. I tempi sarebbero sicuramente molto più ridotti. Ma non si può chiedere ai Comuni di intervenire con proprie risorse perché l’Assessore Equitani sa benissimo le difficili condizioni finanziarie dei Comuni e sarebbe paradossale che i Comuni si facciano carico finanziariamente ancora una volta del mancato intervento regionale, scaricando di conseguenza un ulteriore aumento tariffario sui cittadini.

Credo che chi rappresenta le istituzioni ad ogni livello, le organizzazioni politiche e sociali debba fare le dovute pressioni sul Presidente Polverini, nonchè Commissario all’emergenza arsenico, affinché attui quei poteri straordinari di cui gode per risolvere una questione che riguarda un bene di prima necessità per i cittadini come l’acqua e la loro salute. Ne vale per la dignità di un territorio e per il rispetto della sua popolazione.

06/04/2012

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