Nuove e recenti fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens (alga rossa) nel lago di Vico

www.lacitta.eu PDF Stampa E-mail
Venerdì 23 Marzo 2012 22:14
 

Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde:” Intervenire urgentemente  per il risanamento del lago e per tutelare il diritto alla salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione”

Le nuove e recenti fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, alga rossa, nel lago di Vico, sono la tangibile testimonianza  della gravità del degrado dell’intero ecosistema lacustre e dovrebbero indurre le istituzioni  e tutti  gli enti responsabili ad avviare urgentemente interventi risoluti ed efficaci per il risanamento di questo lago e per tutelare in modo concreto il diritto alla salute dei cittadini di Ronciglione e Caprarola.

 

La gravità dello stato di salute del lago di Vico è nota e conosciuta ormai da anni, tanto da essere tenuta sotto osservazione anche dal Commissario europeo all’ambiente.

 

Nell’ultima riunione del tavolo tecnico su “ attività di contrasto al degrado della qualità delle acque del lago di Vico “, svoltosi presso la Provincia di Viterbo il primo dicembre 2011,  è stata  infatti riconfermata per l’ennesima volta la scadente qualità delle acque di questo lago e l’elevata concentrazione nei suoi sedimenti di sostanze tossiche e cancerogene quali: arsenico,cadmio, nickel e piombo.

Riconfermato e documentato è anche il peggioramento del processo di eutrofizzazione ovvero la  sempre più marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e le sempre più frequenti e massicce fioriture della cosiddetta alga rossa; le ultime nei giorni scorsi.

Queste fioriture destano grande preoccupazione in quanto il microorganismo in questione è anche in grado di produrre una microcistina cancerogena e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre.

L’Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo, in questi anni ha condotto un’intensa attività di ricerca, studio e divulgazione delle problematiche ambientali e sanitarie inerenti il lago di Vico ed ha sempre espresso attenzione per i vari progetti illustrati  nelle tante riunioni e che, se realizzati, potranno, in futuro, determinare una migliore conoscenza delle dinamiche ambientali del lago e dell’intera caldera e avviarne il risanamento insieme al miglioramento delle tecniche agricole, ma deve purtroppo anche tutt’oggi segnalare l’inadeguatezza degli interventi finora portati a compimento sia per quanto riguarda l’ecosistema lacustre che la qualità e salubrità delle acque distribuite per uso umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione.

Gli acquedotti di questi due  Comuni sono  infatti  riforniti  in misura preponderante da acque captate dal lago di Vico.

Le  acque del lago di Vico già nel 2004 erano classificate come acque di classe A2 ovvero acque che, per le loro criticità e quindi prima di poter essere distribuite per il consumo umano, dovevano essere sottoposte ad uno specifico processo di trattamento: fisico e chimico normale e disinfezione.

In considerazione  di quanto sopra esposto queste acque  potrebbero attualmente essere  in fase di classificazione A3 o addirittura inferiore e quindi non più utilizzabili per alcun uso potabile.

L’Isde di Viterbo più volte ,e nella citata riunione del tavolo tecnico, ha chiesto ufficialmente anche al  presidente della Provincia e all’assessore all’ambiente  un impegno per ottenere dalla Regione Lazio informazioni e attestazioni concernenti l’attuale classificazione delle acque del lago di Vico e quindi il loro possibile uso.

L’Isde di Viterbo, a lato di questa nuova segnalazione, ribadisce le proposte per una rapida ed efficace soluzione di questa  grave situazione ambientale e sanitaria.

In sintesi: drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con graduale riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno della Riserva; rapido avvio della bonifica del deposito militare Nbc di Ronciglione; uso immediato di fonti alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per i cittadini, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione; costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre; installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione veramente efficace delle acque in relazione alle loro attuali criticità; ricerca  immediata di fonti idriche alternative a quelle lacustri (costruzione di pozzi da dotare di dearsenificatori); informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione; inizio immediato di uno studio osservazionale di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini.

 

*Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)

Per comunicazioni: Isde di Viterbo, tel.3383810091, e-mail:isde.viterbo@gmail.com

 
 

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *