E’ la Lega Federalista di Viterbo che ripropone la vicenda e le attese sullo scalo

 

martedì 13 marzo 2012 08:08 Età: 4 days

Viterbo, terzo scalo del Lazio e una interrogazione Leghista

Categoria: Aeroporti, Ciampino, Fiumicino, Viterbo, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Ambiente, Std ICAO ENAC, Comitati

aerohabitat

 

Con il senatore Fabio Rizzi, che ha sintetizzato una relazione di sedici pagine relativa alla realizzazione dell’aeroporto di Viterbo in una interrogazione Parlamentare affinchè “le complesse vicende aeroportuali, la propaganda, ma anche i pochi fatti concreti raggiunti” possano “avviare ogni procedura utile a stabilire l’attuale stato degli atti”.

 

Al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

 Premesso che:

il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti pro-tempore, Alessandro Bianchi, nel novembre 2007, affermava, a conclusione della valutazione comparativa dei diversi siti esaminati per la realizzazione del terzo aeroporto del Lazio, che il sito meglio rispondente ai requisiti era quello di Viterbo, sollecitandone la realizzazione nell’arco di tre anni;

 

successivi studi ne avrebbero, poi, posposto l’operatività al 2015 ed infine al 2019;

uno studio affidato all’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) e reso pubblico nei primi mesi del 2011, relativamente alle linee di indirizzo strategico per lo sviluppo della rete aeroportuale nazionale, prevede che tale scalo avrebbe dovuto essere in grado di assorbire cinque milioni di passeggeri l’anno nel 2015, otto milioni nel 2010 e dieci milioni di passeggeri nel 2015, derivanti dall’intero traffico low-cost conseguente al ridimensionamento ed alla riconversione dell’aeroporto di Ciampino;

 il 10 settembre 2008 veniva firmato l’atto di intesa programmatica tra il presidente di Enac, Vito Riggio, ed il presidente di AdR-Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, finalizzato all’espletamento delle attività preliminari per la realizzazione dell’aeroporto di Viterbo. In particolare, in questo atto di intesa programmatica, era prevista una dettagliata analisi della situazione, che avrebbe portato alla redazione di uno studio di pre fattibilità che tenesse conto di uno studio ambientale, di un Master Plan che prevedesse la riconversione ed il ridimensionamento dell’aeroporto di Ciampino e di un piano economico-finanziario;

 

il 21 settembre 2010 presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avveniva un incontro convocato dal ministro pro-tempore Altero Matteoli, finalizzato all’identificazione della metodologia per la realizzazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio, presenti, oltre allo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, i ministri dell’Ambiente e della Difesa, la Regione Lazio, rappresentata dall’assessore Francesco Lollobrigida, la Provincia di Viterbo, rappresentata dal presidente Marcello Meroi, il Comune di Viterbo, rappresentato dal sindaco Giulio Marini, l’Enac, la Società nazionale di assistenza al volo (Enav), le Ferrovie dello Stato, l’Anas e la società AdR-Aeroporti di Roma. Al termine di questo incontro veniva ufficializzata la partenza della cosiddetta seconda fase dell’iter di realizzazione dell’aeroporto di Viterbo, riguardante la progettazione in senso stretto e che coinvolgerà tutti i soggetti responsabili, da Ferrovie dello Stato per quanto riguarda le infrastrutture ferroviarie di collegamento tra Viterbo e Roma, ad Anas per le infrastrutture stradali tra Viterbo e Roma, con l’adeguamento della via Cassia e l’asse della strada statale 675 umbro-laziale (Terni-Civitavecchia); il 28 gennaio 2011, al termine di un ulteriore incontro con la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, ed il sindaco di Viterbo, Giulio Marini, avente per oggetto il nuovo aeroporto di Viterbo, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti pro-tempore, Altero Matteoli, dichiarava che l’aeroporto di Viterbo è una priorità ed il Governo è impegnato per la sua realizzazione di comune accordo con la Regione Lazio e gli enti locali interessati, tracciando un itinerario procedurale che possa consentire il trasferimento al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) della proposta organica per il collegamento funzionale tra l’aeroporto ed il sistema metropolitano della Capitale e per un incontro con Anas e Ferrovie dello Stato per definire gli impegni relativi al collegamento ferroviario ed all’avvio dei lavori della Orte-Civitavecchia;

 

il 22 febbraio 2011 avveniva l’approvazione, da parte di Enac, del progetto di AdR, dando un volto ben preciso all’aeroporto di Viterbo, altresì sancito dalla sottoscrizione della convenzione che impegna Comune, Provincia, Ferrovie dello Stato e tutti gli altri partner coinvolti a procedere velocemente con i passi successivi; considerato che:

 il 22 dicembre 2011 il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, illustrando le proprie linee programmatiche al Parlamento, annunciava che l’Italia non può avere un aeroporto in ogni provincia, inducendo l’Enac a sospendere gli ulteriori esami in corso per il rilascio delle concessioni per le gestioni aeroportuali, eccezion fatta proprio per l’aeroporto di Viterbo, che riceverebbe la concessione di Ciampino, il quale sarebbe dismesso;

 

il 31 gennaio 2012 il presidente di AdR, Fabrizio Palenzona, annunciava la riqualificazione dell’aeroporto di Ciampino, con un investimento di 183 milioni di Euro e la trasformazione, entro il 2020, in un City Airport, con lo spostamento dei voli low-cost sullo scalo di Viterbo, che verrà aperto nel 2019 e per il quale sono stati previsti impegni finanziari per 236 milioni di Euro, da parte di investitori privati;

se non si realizzeranno idonei collegamenti stradali e ferroviari tra Viterbo e Roma, la realizzazione dell’aeroporto di Viterbo potrebbe ulteriormente rallentare se non compromettere, addirittura, la realizzazione stessa dell’aeroporto, l’interrogante chiede di sapere quale sia l’attuale stato procedurale, di progettazione e di copertura economica dello scalo aeroportuale di Viterbo e delle opere stradali e ferroviarie ad esso connesse per il più idoneo trasferimento, tra Viterbo e Roma, del volume di passeggeri previsto dai piani strategici citati, e quale sia la reale tempistica prevista per la realizzazione delle stesse”.

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