Arsenico, Consiglio dei ministri proroga stato d’emergenza per il Lazio

Nel Viterbese necessari altri interventi per un valore tra i 25 e i 42 milioni
 

VITERBO – Il governo ha prorogato lo stato d’emergenza per l’acqua all’arsenico, un problema riscontrato in 83 comuni del Lazio, 53 nel Viterbese.

”Il provvedimento è stato chiesto dalla Regione Lazio che, prorogando il commissariamento permetterà di rientrare nei limiti previsti dalla Ue entro il 31 dicembre del 2012 – ha spiegato l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei -. Il problema, per essere risolto, avrà tempi lunghi per la provincia di Viterbo: qui i comuni interessati sono ben 53 per circa 286 mila abitanti e ci vorrà più tempo per cause naturali e strutturali”.

”La proroga – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi -, si è resa necessaria per garantire il completamento degli interventi di potabilizzazione di carattere straordinario e urgente approvati il 14 marzo 2011 e finalizzati a ricondurre le concentrazione di arsenico entro i limiti stabiliti dalla Commissione europea, oltre che a salvaguardare da possibili gravi rischi a interessi pubblici primari quali la salute e l’igiene pubblica”.

Nei comuni del viterbese risolvere il problema sarà più difficile perchè i comuni interessati, ”oltre ad avere un’alta concentrazione di arsenico a carattere naturale in gran parte delle fonti di approvvigionamento idrico potabile – si legge ancora nella nota del Consiglio dei ministri – hanno schemi idrici fortemente frammentati che non consentono un’agevole integrazione del sistema degli acquedotti”.

”L’Ue – spiega l’assessore Mattei – ha fissato al 31 dicembre 2012 il limite inderogabile per poter erogare acque il cui contenuto di arsenico oscilla tra i 10 e i 20 microgrammi. Dopo quella data si potrà, senza alcuna eccezione, erogare solo acqua con un contenuto inferiore a 10 microgrammi. Per quanto riguarda la provincia di Viterbo – sottolinea spiegando i motivi della richiesta di proroga – da marzo 2011 a oggi, a seguito di uno studio della Sapienza, abbiamo appaltato e consegnato i lavori per 27 potabilizzatori per 15 Comuni del Viterbese, i cui valori di arsenico sono superiori a 20. Li realizzeremo nei tempi previsti, entro il 31 dicembre. Ma per completare tutti i lavori nel Viterbese serviranno altre operazioni per un valore tra i 25 e i 42 milioni di euro, fatte le quali tutta la provincia sarà a posto”.

L’emergenza arsenico aveva spinto il Codacons a presentare un ricorso al Tar del Lazio, che il 22 gennaio scorso ha condannato i ministeri dell’Ambiente e della Salute a risarcire con 100 euro ciascuno circa 2.000 utenti di varie regioni (Lazio, Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria). L’associazione dei consumatori aveva annunciato un altro ricorso che secondo le sue stime potrebbe riguardare un milione di cittadini in tutta Italia.

 
06/03/2012 – 10:14

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