Arsenico, Mancini non faccia scarica barile
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Il sindaco Roberto Mancini |
Riceviamo e pubblichiamo – E’ dalla fine della prima deroga sui contenuti dell’arsenico e fluoro (2004 o 2005), che i Comuni sanno di dover provvedere al risanamento igienico dell’acqua.
Nel Comune di Civitella d’Agliano, che dopo sette anni e essere arrivati al termine non più prorogabile per eliminare l’arsenico dall’acqua potabile, il sindaco Mancini si meravigliache sono in scadenza i termini per prendere provvedimenti e accusi addirittura la Regione di un mancato intervento.
Non sappiamo a quale attività si dedicasse questo sindaco e la sua maggioranza invece di pensare alla salute dei cittadini, sappiamo però due o tre cose:
– le risposte sprezzanti ed arroganti a chi chiedeva anche interventi tampone come altri Comuni hanno fatto installando le “fontanelle”;
– gli articoli di pochissimi mesi fa che magnificavano la bontà dell’acqua civitellese: “l’acqua buona dei nonni”;
– le bugie rispetto alle competenze e agli obblighi di chi gestisce il servizio idrico.
Non solo Civitella non ha aderito alla Talete riservandosi la gestione dell’acqua, ma proprio per questo può benissimo intervenire autonomamente sulla salubrità dell’acqua con l’installazione di idonee apparecchiature, come hanno fatto altri Comuni senza i finanziamenti di Regione o Ato, che possono legittimamente non essere concessi. Mancini pensa di essere furbo tra i furbi scaricando le responsabilità su altri enti.
Ci si domanda: ma come, un Comune che nel suo programma elettorale prometteva piscine, centri direzionali e altre mirabilie non trova ora i fondi per un semplice depuratore?
I bastoni fra le ruote dei diritti dei civitellesi li ha messi, e continua a metterli, questa amministrazione incapace di cui bisognerebbe accelerare la fine, o essere lei denunciata alle Procure per inadempienza contrattuale e comportamento lesivo della pubblica sanità.
Partito della Rifondazione comunista di Civitella d’Agliano