“Siamo al fianco delle imprese, pronti a sostenere tutte le iniziative che si deciderà di promuovere affinché si faccia piena luce su un giro di appalti e subappalti che ha finora prodotto solo debiti per 10 milioni di euro, lasciando senza stipendio almeno duecento lavoratori e mettendo in ginocchio tante aziende sane, in maggioranza artigiani”. E’ quanto dichiara Luigia Melaragni, segretaria della Cna Associazione Provinciale di Viterbo, intervenendo sul buco del fotovoltaico a Montalto di Castro.
La cittadina ha visto, negli ultimi anni, la nascita di diversi impianti ad energia solare. Ma nel caso della realizzazione del parco in località Caprarecce (titolare delle concessioni la Albano Alternative Energim) di luce ce n’è davvero poca, perché, tra appalti e subappalti, il progetto è passato nelle mani di tante società (non solo italiane) e adesso le aziende, compreso il consorzio Co.Tir, che ne riunisce una trentina, non sanno più a chi rivolgersi per chiedere il pagamento dei lavori effettuati.
Melaragni ha partecipato, venerdì scorso, alla riunione convocata dal vicepresidente della Provincia, Paolo Equitani, con le imprese interessate, le associazioni di categoria e i sindacati, per un esame della situazione e per ragionare sulle mosse da compiere a tutela del tessuto economico e sociale. “C’è l’impegno, da parte delle istituzioni locali, a non lasciare soli i lavoratori e le aziende. Si deve fare il possibile per venire a capo di questo vicenda. Nello stesso tempo, chiediamo alla Procura di Civitavecchia, che ha ricevuto dal Co.Tir. un’ampia documentazione sul sistema di scatole cinesi costruito ai danni di chi lavora, di andare fino in fondo. I fatti denunciati sono gravissimi. Chi ha truffato, deve pagare”, conclude la segretaria provinciale della Cna.
27/02/2012