Riflessioni sull’intervista di Mario Draghi al WSJ SOVRANITA’ “PIGNORATA”

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“We have a fiscal compact where the European governments are starting to release national sovereignty for the common intent of being together. The banking system seems less fragile than it was a year ago. Some bond markets have reopened”.

L’inglese lo sanno tutti (si dice) ma la frase del Governatore della BCE, Mario Draghi, contenuta nell’intervista al WSJ di ieri, merita in questo caso di essere non solo tradotta ma compresa nel suo possibile significato recondito.

Dice il Governatore: “Noi abbiamo un consolidamento fiscale dove i governi europei hanno iniziato a cedere sovranità per il comune intento di stare assieme”. Questo auspicato intento – e la sottostante cessione di sovranità – permettono il fiscal compact, che a sua volta fa sì che “il sistema bancario sembra meno fragile di un anno fa” e si riattiva in “alcuni mercati di bond obbligazionari” che “si riaprano”.

E’ un progetto politico che sorge dalla finanza. 

– Il debito europeo non è unificato. Il rapporto debito-credito tra gli Stati è maggiore di quanto lo sarebbe se compensato reciprocamente.
– In questo quadro di conflittualità tra  Stati debitori-creditori, la BCE non può finanziare direttamente gli Stati (la Germania non vuole) e finanzia le banche, ovvero pensa ai requisiti patrimoniali indipendentemente da come esse si comportano.
– Le banche, con la nuova liquidità, impiegano produttivamente i finanziamenti disponibili? No: “Il sistema bancario meno fragile di un anno fa” compra titoli di Stato e i “mercati delle obbligazioni si riaprono”. Ovvero i debitori si indebitano di più.
– Le banche guadagnano due volte: sui rendimenti relativamente agli spread (l’Italia è il Paese ideale per la speculazione internazionale perchè ha risparmio proprio, più della Francia), e con gli alti tassi per il credito interno. 
– Chi vigila e regolamenta in questa fase di grave patologia di sistema? Nessuno: c’è il fiscal compact e l’austerity per racimolare il patrimonio per far fronte  agli impegni.
– La divaricazione tra creditori e debitori si accentua. 
– La cessione di sovranità attraverso il fiscal compact diventa un cappio al collo per non far saltare in aria l’euro, ma la sovranità ceduta non diventa partecipata. 
– Nelle crisi tra creditori e debitori non c’è la “cessione”. C’è il “pignoramento”. 

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