Meroi: ”Dati Federlazio molto preoccupanti”

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Questa mattina ho letto con molta attenzione sugli organi di informazione locale i resoconti dell’incontro di ieri organizzato da Federlazio per svelare i risultati dell’analisi congiunturale effettuata dall’associazione sul tessuto economico e produttivo della Tuscia.

Il quadro che emerge dai dati di Federlazio è molto preoccupante e dipinge una situazione finanziaria che, a detta dei rappresentanti delle imprese e delle attività produttive, nel nostro territorio non è azzardato definire apocalittica. Produzione, ordinativi, esportazioni e fatturato sono infatti in picchiata, complice la crisi economica globale che sta portando l’intero Paese ad una recessione che rischia di diventare stagnazione. Inoltre, l’attuale inasprimento del sistema di tassazione operato dal Governo Monti non aiuta lavoratori e imprese, e diventa difficile pensare a sviluppo e innovazione, le uniche due ancore di salvezza per arginare gli effetti nefasti della crisi.

Ciò che mi ha colpito di più dell’allarme lanciato dal presidente Orsolini e da Federlazio è, però , denuncia del reiterato atteggiamento di chiusura e di diffidenza mostrato dagli istituti di credito di fronte alle richieste di aiuto delle aziende del territorio. Un comportamento immotivato, specie in una provincia come la nostra, caratterizzata dalla fortissima presenza di sportelli bancari, sintomo di un’ampia propensione agli investimenti da parte delle attività economiche locali.

Ormai da tempo ho preso posizione, come rappresentante di una pubblica amministrazione, in merito alla carenza partecipativa, con qualche illuminata, positivissima ed ormai consolidata, ma comunque numericamente limitata eccezione, al rilancio economico, culturale e imprenditoriale della Tuscia da parte di istituti bancari che, tuttavia, complessivamente esprimono oltre 110 sportelli in tutta la provincia. Oggi gli imprenditori ribadiscono la loro difficoltà ad andare oltre le crescenti difficoltà frapposte da istituzioni economiche che in loco fondano la propria prosperità sul lavoro e sulla ricchezza della Tuscia. In realtà pare constatarsi che “in entrata” l’offerta si ampli, ma “in uscita” le porte si chiudano.

In un momento delicato come questo, per garantire la sopravvivenza delle aziende, specie di quelle piccole e medie imprese maggiormente colpite dalla crisi che sono il vero motore propulsivo della nostra Italia, è impossibile non pensare ad una doverosa risposta positiva delle banche. E’ una questione etica, prima di tutto, ma anche di attaccamento alla propria Nazione e ai singoli territori su cui si opera. Una Nazione ed un’area territoriale vasta e diversificata che senza il sostegno di chi detiene il vero potere economico hanno quindi ben poche speranze di superare la recessione e di evitare il fallimento.

Mi rendo perfettamente conto del rischio connesso all’emissione del credito. E capisco anche quanto sia difficile tenere un atteggiamento più collaborativo se si ha l’esempio di uno Stato che si dice costretto a tagliare le pensioni minime, ma non si sente esente dall’aumentare il potere delle banche sulla vita dei cittadini. Per poter essere competitivi, oggi più che mai, è però obbligatorio unire le forze e far fronte all’emergenza. Istituzioni, imprenditori, parti sociali, terzo settore, ma anche istituti di credito, sono tutti anelli fondamentali di una catena che perdendo un solo pezzo non avrebbe più alcuna speranza di trainare sviluppo e cresciuta.

Ecco perché le realtà bancarie debbono essere riconoscenti verso quei territori che ne hanno consentito l’espansione e la prosperità, mostrando una maggiore apertura e una maggiore disponibilità nel provvedere ad una necessaria e più solidale sinergia.

Per questo motivo faccio nuovamente appello agli istituti che operano nel Viterbese, sperando che possano divenire reali compartecipi della salvaguardia del territorio e della sua uscita dalla crisi, supportando quelle iniziative che le istituzioni e le associazioni stanno mettendo in atto e che la nostra Tuscia senza dubbio merita.

Marcello Meroi

Presidente della Provincia di Viterbo

 
18/02/2012 – 10:42

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