cronaca di un terremotato

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È la domenica delle Palme. Il Signore entra in Gerusalemme, acclamato dalla folla, accolto come il Salvatore con palme che sventolano e al suo passare si abbassano in segno di rispetto. Il Salvatore sa cosa gli aspetta. Sa che il popolo che lo sta osannando è pronto a rivolgersi contro di lui, ma va egualmente verso la Croce. Ed è lieto di dare la sua vita per salvare gli uomini.

Parafrasando Cristo anche i salvatori odierni appaiono sui canali televisivi, in prima fila a portare i soccorsi.Con loro il codazzo di giornalisti televisivi a fotografare e immortalare le loro lacrime di coccodrillo.

Chissà se verrà il salvatore? Il terrmoto è stato così devastante e poi i morti … ; non può non venire.

Eccolo, eccolo, è arrivato! E’ lui, è lui, è l’unto del Signore! Tutti gli andiamo incontro. I centurioni non ci fanno avvicinare troppo. Vorremmo baciarlo e portarlo in trionfo: è il nostro salvatore. Chissà se mi ospiterà in una delle sue ville o almeno in una piccola mansarda? Cerco di farmi strada tra la folla che lo applaude, … voglio toccarlo. Sono commosso, il salvatore è sceso tra noi poveri mortali. Ecco i suoi angeli; chissà se faranno qui  anche la riunione di tutti gli angeli? Saremmo tutti contenti. Quanto li abbraccerei, stringendoli forte. Sono commosso solo a pensare che il salvatore è venuto qui e posso quasi toccarlo, parlarci, chiedergli di aiutarmi. Vorrei poter andare al mare, oppure in un albergo di lusso. Intanto tutti lo acclamano e gridano: -Osanna! Osanna! Osanna!- Chissà se riuscirà come l’altro a resuscitare i morti? Voglio chiedergli di provarci, sono sicuro ci riuscirà! E’ il nostro salvatore.

Qualcuno riesce a parlarci e gli chiede come mai nessuno aveva previsto il disastro e predisposto dei piani di evacuazione. Tutti noi, inferociti gli gridiamo: – Mascalzone, delinquente, vattene via! Ma come ti permetti, di parlare così al nostro salvatore? Anche io insieme agli altri comincio a tirargli sassi e lo colpisco alla fronte. Finalmente riusciamo a cacciarlo e lapidarlo. Siamo di nuovo soli con Lui, il Grande, l’Immenso, il Beato, l’Altissimo, il solo degno di vivere. E’ un Grande, il più Grande, gli voglio bene dal primo momento che l’ho visto. Se fossi donna gliela darei. 
Ha intorno molte donne angeli; forse una scappatella con loro l’ha fatta e sono contento per Lui. E’ come se fossi stato io. Anzi è più giusto che sia stato lui. Lo merita. Ha lavorato tanto per me e per tutti noi.

Sono felice.

Raido

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