Democrazia o colonia; riforma elettorale per rinnovare i partiti

da Critica sociale

LA POLITICA VENTI ANNI DOPO, SEI OBIETTIVI PER CAMBIARE
di Rino Formica 

O fantasia istituzionale o neocolonialismo. Il quadro politico italiano è chiaro e drammatico.
Ogni piccolo errore di valutazione ci butta fuori rotta. Proviamo a sintetizzare:

1.Il Governo Monti non può essere rovesciato senza  creare un grave danno economico e sociale al Paese.
2-La caduta del Governo Monti provocherebbe il collasso di ogni residuo prestigio internazionale dell’Italia.
3-Dopo il Governo Monti vi sono le elezioni nel caos.
4-Se il Governo Monti fosse sfiduciato durante il semestre bianco della Presidenza della Repubblica (ottobre 2012/primavera 2013) vi sarebbe il caos senza elezioni.
5-Il Governo Monti è chiamato ad assumere impegni in sede internazionale di grande rilievo politico. Si tratta di decisioni che vincoleranno le presenti e le future generazioni.
6-La essenza politica del Governo Monti è nella natura stessa delle decisioni da assumere.
7-il Governo Monti nasce fuori dalla volontà dei partiti, ma non confligge con il dettato costituzionale, perchè è stato legittimato dal Parlamento con un largo voto di fiducia.
8-Il Governo Monti vive in Parlamento da precario, perchè  non vi è il sostegno vincolato dei partiti.
9-Con un Parlamento nervoso e con i partiti in permanente crisi esistenziale il Governo Monti non ha vita facile.
10-Il Governo Monti ha un consenso largo in Parlamento perchè i partiti sono deboli nel Paese. Ha un consenso oscillante nel Paese perchè il sostegno dei partiti  è visto come limite e non come forza. Il discredito morale dei partiti e del suo personale politico con il passare del tempo si carica di inediti e sconvolgenti  episodi.

Da questi dieci punti si può capire quanto sia difficile tenere in piedi un quadro politico che può dissolversi.

Tenere in piedi il Governo, rispettare la democrazia parlamentare, riformare lo Stato, superare la recessione, rinnovare il sistema politico, sono i cinque obiettivi da perseguire se non vogliamo uscire dal terreno democratico.

Proviamo ad indicare alcuni momenti essenziali di iniziativa politica:

1-Rendere operante l’art. 67 della Costituzione (art.67 . Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.)
2-Il sostegno al Governo Monti deve poggiare su una grande area di parlamentari  liberi dalla disciplina di partito nel voto.
3-Portare i partiti fuori dal gioco parlamentare ed immergerli nel Paese, al fine di aprire una grande stagione di rinnovamento dei partiti da concludersi con i congressi entro il gennaio del 2013.
Il ciclo dei partiti carismatici e personali del ventennio è concluso.
Bisogna elaborare nuove soluzioni. Partiti con più partecipazione, più democrazia, meno soldi e meno gestione nell’esercizio del potere dello Stato.
4-modificare la legge elettorale con le soluzioni prodotte dalla proposta di Referendum Passigli.
5-Approvare subito una legge ordinaria che introduca il referendum consultivo su gli impegni europei vincolanti la sovranità fiscale e di bilancio.
6-Dare ai Presidenti delle Camere poteri regolamentari transitori per rendere agevole il lavoro parlamentare in presenza di una inedita geografia delle Assemblee.

La sostituzione dei gruppi parlamentari di partito con due aree variabili di parlamentari (maggioranza ed opposizione) è una novità assoluta che richiede fantasia nell’applicazione dei regolamenti.

E’ fantasia pura? Può darsi, ma l’alternativa è un Governo sostenuto dai partiti in declino e da istituzioni ritenute inservibili da una crescente opinione pubblica avversa ai partiti.

Il vincolo estero, ha bisogno di un sistema politico forte, altrimenti è neocolonialismo.
I paesi coloniali per tornare sovrani devono fare le guerre o le rivoluzioni.
Non è una bella prospettiva.

 

 

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