IL BILANCIO SPAZIALE USA CANCELLA IL PIANETA ROSSO

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La Nasa abbandona Marte
L’Europa (forse) va con i russi

No al motore nucleare per le future spedizioni: non ci sono soldi. E la Cina fa concorrenza

 

Tagliata anche la sonda con motore nucleare, visibile in questa illustrazioneTagliata anche la sonda con motore nucleare, visibile in questa illustrazione

MILANO – La Nasa non vuole Marte. Due decisioni negative pesano sul futuro dell’esplorazione marziana da parte dell’ente spaziale americano. E quindi la straordinaria missione di sbarco automatico che si materializzerà il prossimo agosto con Curiosity, il rover robotizzato grande come un Suv, suona come il canto del cigno dell’attuale fase di indagine del Pianeta Rosso. Con il vicino corpo celeste è sempre stato così: grandi momenti di passione e progetti seguiti da fasi di apatia e distacco. Ma ci sono dei motivi perché ciò accade.

 

TAGLIO EXOMARS – Intanto la prima notizia è che la Nasa ha deciso di non voler più collaborare con l’Esa europea al programma ExoMars. L’annuncio sarà reso ufficiale dopo la presentazione del budget 2013 dell’Agenzia al presidente Obama. Attualmente si prevedeva l’invio di una sonda in orbita nel 2016 per valutare la presenza di metano (che potrebbe essere di origine biologica, secondo alcuni) e di altri gas, seguita dallo sbarco nel 2018 di un rover capace di trivellare il suolo alla profondità di circa due metri (la trivella tra l’altro è già pronta ed è stata realizzata a Milano da Selex). La Nasa avrebbe dovuto fornire parti della sonda orbitale (strumenti e sistemi di comunicazione) e una consistente parte del rover assieme al razzo per lanciare la missione e i sistemi di discesa dello stesso rover sulla superficie marziana.

 

Il progetto lunare dell'EsaIl progetto lunare dell’Esa

ARRIVANO I RUSSI – L’intera quota americana potrebbe diventare presto russa perché l’Esa è già in trattative con l’agenzia Roskosmos al fine di arrivare alla sottoscrizione di un accordo. Oltre agli strumenti per l’orbiter i russi dovrebbero fornire due razzi Proton. Ora che la missione russa Phobos-Grunt si è da poco conclusa in modo tanto inglorioso finendo disintegrata perché qualcosa a bordo è andato male non riuscendo a volare verso la luna marziana Phobos, l’interesse di Mosca è dato ancora più elevato. Sul fronte dell’esplorazione interplanetaria la tecnologia russa deve ancora imparare molto, soprattutto quando vuole proiettarsi su Marte. L’ultima scusa di Roskosmos per mascherare il fallimento è stata quella di dire che Phobos-Grunt era probabilmente stata danneggiata dai raggi cosmici. Tutto teoricamente possibile, ma comunque rivelatrice di una limitatezza nei sistemi in grado di aggirare gli ostacoli, come normalmente accade nelle sonde occidentali. Il cambio dagli Usa alla Russia significherà per l’Esa un ridimensionamento della missione adottando un rover più piccolo, meno pesante e quindi meno ricco di apparati scientifici, oltre a doversi occupare anche dei sistemi di sbarco facendo ricorso agli airbag. Questi erano stati studiati anche da una società italiana, la AeroSekur di Aprilia.

 

TAGLI DEL 60% – La Nasa, dunque, abbandona Marte. Lo avevano già sottolineato come incombente prospettiva gli scienziati del programma Curiosity al suo lancio da Cape Canaveral il 26 novembre scorso. E ora si sta traducendo in pratica: nel bilancio 2013 si taglia proprio in tale direzione essendo previste riduzioni dal 50 al 60 per cento. Buona parte di questi dollari andranno al programma del nuovo e costosissimo telescopio spaziale Webb. La Nasa non ama più Marte nonostante i roboanti discorsi del presidente Obama che propone progetti pieni di parole senza passare ai fatti. Gli unici nuovi piani che ha firmato (nuovo grande razzo e capsula Orion) è stato costretto a farlo perché i repubblicani al Congresso hanno fatto rivivere ciò che la Casa Bianca aveva cancellato. Una conferma sempre in questa direzione arriva dallo studio di un motore nucleare che servirebbe in particolare per le missioni marziane. Come ha notato Michael Hunt, responsabile di queste ricerche al Marshall Space Flight Center della Nasa – con la disponibilità di appena 3 milioni di dollari non si va da nessuna parte. Inoltre facendo un confronto con l’investimento di 1,3 miliardi di dollari dedicati agli altri tipi di ricerche, si dimostra che questo interesse è pari a zero.

NO AL MOTORE NUCLEARE PER MARTE – Quindi, contrariamente a quanto scritto su qualche giornale italiano, la Nasa non guarda più a Marte e non fa rivivere alcun progetto di motore nucleare come le scelte e i tagli di budget dimostrano. Certo, per le missioni scientifiche automatiche questo è negativo, ma per pensare allo sbarco umano occorre una motivazione politica ben più forte che all’orizzonte non si vede. E la scienza, purtroppo, non può essere una motivazione sufficiente come si ripete dagli anni Sessanta. Sulla Luna si è andati per altri motivi strategici: dalla difesa, all’economia, alla politica. L’esplorazione spaziale deve fare i conti con la realtà. E la realtà è oggi quella della Cina che ha in programma la costruzione di una colonia sulla Luna come per la prima volta ha annunciato ufficialmente nelle scorse settimane. Perché sulla Luna si possono sviluppare nuove tecnologie per andare oltre nello spazio più profondo, si può condurre una buona scienza astronomica e anche legata alla microgravità e, per alcuni si può imparare a utilizzare le risorse minerali extraterrestri. Tra queste il recupero dell’Elio-3 per i futuri reattori a fusione nucleare che si stanno studiando per produrre energia pulita sulla Terra. Per queste ragioni anche alla Nasa e in buona parte del mondo politico americano, la Luna sta risorgendo nelle prospettive per le quali già ci sono anche seri interessi dell’Esa europea ormai ben cristallizzati nei pensieri del quartiere generale parigino, nei progetti e nelle attività industriali di Astrium.

Giovanni Caprara7 febbraio 2012 | 19:07© RIPRODUZIONE RISERVATA

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