Orrore Shoah, mondo ricorda

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27 gennaio, 23:32

L'interno di un dormitorio del campo di concentramento di Buchenwald. Vi si ammassavano centinaia di deportati denutriti.Guarda la foto1 di 1L’interno di un dormitorio del campo di concentramento di Buchenwald. Vi si ammassavano centinaia di deportati denutriti.
Orrore Shoah, mondo ricorda

di Massimo Lomonaco

ROMA – L’impegno è quello di una ‘scuola di memoria’ con un obiettivo preciso: “stroncare sul nascere quei rigurgiti, per quanto marginali, di negazionismo e antisemitismo”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale, davanti ai rappresentanti dell’ebraismo italiano e delle istituzioni e degli studenti, riassume così il senso della dodicesima edizione del Giorno della memoria che ricorda lo sterminio degli ebrei, di sinti,di omosessuali e di oppositori al nazifascismo, con data simbolo quella del 27 gennaio, la liberazione nel 1945 di Auschwitz. Poco prima, il anche il premier Mario Monti, in un messaggio, ha avvertito che nell’attuale “rischio di una crisi di valori” occorre “vigilare perché rigurgiti di antisemitismo, xenofobia, intolleranza non intacchino i nostri valori fondanti”.

E l’Italia è stata disseminata di iniziative e commenti su un Giorno che per il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna – anche lui presente al Quirinale – “non è una semplice commemorazione dei defunti né solo riguarda le vittime del popolo ebraico ma deve essere occasione per riflessioni condivise sulle deportazioni di oppositori politici, omosessuali, disabili, popolazioni rom e sinti”.

Del resto lo stesso presidente Napolitano ha sottolineato che questa edizione “é stata tra le più intense di questi ultimi anni”: in questi giorni in molti hanno sottolineato che mentre le voci dei sopravvissuti si affievoliscono per la loro scomparsa, si levano quelle dei negazionisti. Basti pensare al raduno annunciato stasera a Como tra appartenenti a Forza Nuova e frequentatori del sito neonazista Stormfront denunciato dal deputato Emanuele Finao. Per questo i giovani sono “un alleato prezioso” per disinnescare qualsiasi minaccia di intolleranza, come ha rilevato il ministro dell’Istruzione Profumo, anche lui al Quirinale: lo testimonia la decisione, tra le altre cose, “di promuovere la partecipazione di insegnanti, studenti e genitori ai corsi di formazione in Didattica della Shoah”. E il presidente del Senato Renato Schifani – in visita al lager di Buchenwald (250mila le persone internate) – ha ribadito:”Non possiamo, non dobbiamo dimenticare e non dimenticheremo”.

Tutte le forze politiche, attraverso i loro esponenti, hanno sottolineato l’importanza della Memoria, echeggiando le testimonianze dei sopravvissuti. Tra queste, alla Risiera di San Sabba – uno dei luoghi simbolo dello sterminio in Italia – una signora minuta di 84 di nome Adele con il ricordo é risalita a 70 anni fa, quando, a 14 anni, fu presa dai nazisti e portata ad Auschwitz e poi a Ravensbruck: ” ti prendevano così, bastava che uno dicesse qualcosa su di te…”. E, dopo aver sottolineato: “é un dovere venire qui”, ammonisce: “Viviamo in un momento brutto continuo ad avere paura perché la violenza è troppo grande. Si parla di pace ma mi sembra che la violenza stia aumentando”. Perché la Shoah non ha risparmiato nulla e nessuno e per questo è bello che proprio oggi allo Stadio Meazza a Milano sia stata scoperta una targa in memoria di Arpad Weisz, straordinario allenatore dell’Inter (ribattezzata dal fascismo Ambrosiana), ebreo ungherese assassinato ad Auschwitz. Così come è importante che proprio ieri il sindaco Alemanno abbia annunciato il varo definitivo del Museo della Shoah a Villa Torlonia a Roma.

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