CITTADINANZA, L’INGANNO DEI LUOGHI COMUNI

CITTADINANZA, L’INGANNO DEI LUOGHI COMUNI di Bruno Tinti – 30 gennaio 2012Le posizioni di Grillo e della Cancellieri sono condivisibili. Gli attacchi nei loro confronti sono faziosi, perché chi li accusa non ha neanche letto cosa hanno detto. La cittadinanza italiana ai nati in Italia non può essere la priorità di uno Stato alle prese con una crisi senza precedenti

CITTADINANZA, L'INGANNO DEI LUOGHI COMUNI

 

Bruno TintiRispetto alle polemiche sullo Ius soli penso che sia Grillo sia il ministro Cancellieri abbiano ragione, e mi rattrista un po’ questa caccia immediata al nemico senza riflettere, probabilmente senza nemmeno leggere bene tutto quello che hanno sostenuto. Anche oggi, caduto Berlusconi, sembra che si abbia sempre bisogno di qualcuno da attaccare, di un avversario, un nemico pubblico numero uno, per cui basta che ci dicano qualcosa che non ci piace e si crea un caso. Grillo ha ragione: se ragioniamo in termini di priorità, in questo momento in Italia non c’è niente che sia prioritariamente da considerare rispetto all’economia, ai soldi, alla necessità di fare risparmi, di collocare ancora i nostri titoli… 

Poi, certo, ci sono tantissime cose da fare, tutte quelle che nessuno ha mai fatto in vent’anni di governi imbelli fondati sulle leggi ad personam, con Berlusconi che pensava solo a non andare in prigione. Ma nessuna di queste, dalla giustizia, alla cittadinanza, all’ambiente, oggi è una priorità. Quindi, il pensiero di Grillo è sicuramente condivisibile. 

Il ministro Cancellieri ha detto una cosa sensatissima, ovvero: non possiamo semplicemente stabilire con una norma che tutti i bambini nati sul territorio italiano sono cittadini italiani, altrimenti assisteremmo a un boom, potremmo persino monetizzarla, venderla la cittadinanza italiana. Provocatoriamente direi che ci ritroveremmo con pullman pieni di donne incinte che vogliono far nascere in Italia i prorpi figli! 
E sarebbe un bel business, ci sarebbe la fila. Il Ministro Cancellieri ha detto una cosa molto diversa: lo ius soli va bene, ma ad altre condizioni. E’ ovvio, ad esempio, che un bambino figlio di immigrati che vivono stabilmente in Italia, hanno un lavoro in Italia, pagano le tasse in Italia, debba avere la cittadinanza italiana. E’ un argomento così banale che chiunque non si fosse fermato alla prima frase l’avrebbe senza dubbio condiviso. E invece si spara addosso al ministro Cancellieri, e da lì al governo Monti. Prima che arrivasse questo esecutivo, c’era una classe politica priva di idee, di programmi, che ragionava solo in termini di consenso. Il problema della cittadinanza agli immigrati è stato risolto in maniera negativa da Berlusconi e dai suoi soci, perché tutta questa banda di trinariciuti, dalla Lega al Pdl, ha creato problemi finti, la sicurezza, l’immigrazione selvaggia, proprio perché puntavano con queste tesi a capitalizzare il consenso elettorale. Sotto questo profilo, fino ad adesso, l’Italia è un paese incivile. Qualora passasse questa tesi così sinteticamente ma correttamente riassunta dal ministro Cancellieri, diventeremmo un Paese civile. 
Diciamo la verità, c’era poco da approfondire, bastava leggere. Grillo dice che il problema della cittadinanza non è una priorità. Ecco: secondo voi, secondo tutti, può essere una priorità la cittadinanza quando stiamo tagliando le pensioni e non sappiamo se pagheremo gli stipendi? E’ evidente che no. Persino la riforma della giustizia non è una priorità, in un momento in cui non sappiamo se domani riusciremo a mangiare. Quindi sono proprio luoghi comuni, cavalcati dalla vecchia politica che tenta di cacciare la nuova per continuare ad occupare uno spazio. Il rischio è che questi poi debbano tornare a lavorare, e ovviamente non hanno voglia di farlo. E’ più comodo stare in Parlamento”. 

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