Il JazzUp Winter si scalda al ritmo degli Organicanto

 

da La città                                      

 

Mercoledì 18 Gennaio 2012

 

Appuntamento a Il peccato di Ronciglione

 

20 gennaio ore 21.00 – Il Peccato di Ronciglione (via Cassia Cimina km 22,200)

 

Una nuova serata per JazzUp Dinner: venerdì 20 gennaio alle 21.00 appuntamento a Il Peccato di Ronciglione (via Cassia Cimina km 22,200) con la folk orchestra degli Organicanto, Special Guest Antonio Goduto. Un progetto all’insegna della riscoperta dei sapori musicali di una tradizione perduta e ritrovata, in un viaggio ideale lungo l’asse che dalla Cassia Antica alla Traiana Nuova congiunge le colline di Lazio, Umbria e Toscana. Nel loro repertorio musiche originali e alcune rivisitazioni di tarantelle, pizziche meridionali, ballate e canti del centro Italia.

 

Ricordiamo che JazzUp Winter è la rubrica itinerante organizzata dal marchio JazzUp (www.jazzupchannel.it) che punta a sostenere giovani musicisti e soggetti impegnati nella promozione delle eccellenze enogastronomiche espresse dal territorio. Una serie di appuntamenti previsti nei luoghi d’incontro più comuni (locali, enoteche, cinema, librerie del Lazio) di questo imminente inverno.

 

Il JazzuP continua così in queste originali proposte che coniugano creatività musicale ed enogastronomica in perfetto stile made in Italy. Marchio di qualità del Jazz italiano ed internazionale, JazzUp si sta da tempo connotando per l’intuizione e la qualità delle proprie scelte artistiche, oltre che per il sostegno nei confronti delle nuove giovani proposte.

 

Ed è stato così capace di alternare con coraggio personaggi come Billy Cobham, Richard Galliano, Enrico Rava, Gino Paoli, Fabio Concato, ma anche Gnu Quartett e Rapahel Gualazzi. Un Festival e un marchio di qualità per appuntamenti culturali che hanno dimostrato di piacere al pubblico e alla critica, con il supporto anche di personaggi come Greg Burk, interessantissimo pianista e compositore di Detroit che attualmente sta dicendo una parola piuttosto significativa nel panorama internazionale del jazz e a cui il JazzUp ha affidato la direzione artistica della sezione New Generation.

 

 

 

 

 

 

 

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ORGANICANTO

 

Canti e suoni tra la Via Traiana Nuova e la Cassia Antica

 

Organicanto è musica popolare e riscoperta di una tradizione perduta nei tempi e lentamente rispolverata. Una ricerca accompagnata dal piacere e dalla passione per la cultura popolare, la memoria, il sapere, le radici che affondano nelle nostre antiche terre, in un sentire comune, aperto, dal basso, nello spirito di solidarietà, uguaglianza e libertà che da sempre ci accomuna.

 

Il gruppo nasce nel 2000, in mezzo ad una società in continua trasformazione che cancella e manda al macero secoli di storia, di esperienza, di conoscenza e cultura rurale, contadina e artigiana, in un territorio di mezzo compreso tra Umbria, Lazio e Toscana, tagliato e attraversato da sempre da influssi e storie di ogni tipo e di ogni provenienza.

 

A poco a poco trasforma quello che sembrava essere un gioco e un passatempo, in una passione, una ricerca, uno studio, senza perdere di vista le proprie origini e il proprio carattere squisitamente popolare, intriso di semplicità, calore, naturalezza.

 

Il gruppo comincia ad intraprendere un percorso allargando via via il proprio raggio di azione in un territorio compreso tra la Via Cassia Antica e la Traiana Nuova, due antichi assi viari romani che da Volsinii Novii fino a Clusium, solcavano l’antica e sacra terra etrusca di Velzna e Clevsi, diventando e rimanendo nel tempo fino ad oggi, a più di due millenni di distanza, un punto di riferimento per le genti della Val di Paglia e della Val di Chiana, del Lago di Bolsena, dell’Orvietano, di Maremma, d’Amiata, dell’Alto viterbese.

 

E’ questa microregione la culla dell’Organicanto e da qui trae ipropri spunti sonori, le parole e le proprie canzoni, oggi portate sulle piazze, i festival, i locali e tutti gli appuntamenti culturali più importanti.

 

Due i cd autoprodotti dal gruppo: Fuori dal tempo (2006) e Radike (2011), nei quali riassume il proprio repertorio che contiene oltre alle proprie musiche originali alcune rivisitazioni di tarantelle, pizziche meridionali, ballate e canti del centro Italia.

 

Maurizio Luciani – organetto, clarino e voce;

 

Massimo Luciani – voce, tamburello e percussioni;

 

Riccardo Ragazzini – percussioni e organetto;

 

Maurizio Puri – chitarre;

 

Massimo Pasquini – basso elettrico,contrabbasso, chitarra;

 

Francesco D’Urbano – flauti e cornamusa;

 

Giuseppe Focarelli – chitarra;

 

Biografia – Antonio Goduto

 

Esperto conoscitore della tradizione salentina e maestro del tamburello del salento, percussioni della tradizione italiana epersiana. Nasce a San Pietro Vernotico (BR) nel 1978.  Inizia a conoscere le percussioni tradizionali salentine fin da piccolo grazie allíincontro con il maestro Cosimo Gialluisi.

 

Nel 2000 inizia uno studio approfondito del tamburello salentino e delle varie tecniche a esso applicate seguendo la tradizione orale.  Successivamente inizia a studiare tutte le altre percussioni della tradizione italiana perfezionandone la tecnica grazie all’incontro con personalitaí importanti della tradizione e musicisti come Marcello Lomascolo e Francesca Di Ieso. 

 

Frequenta percussionisti come Arnaldo Vacca e Antonio Pani con cui approfondisce maggiormente lo studio del ritmo e delle percussioni. 

 

Nel 2005 incontra il gran maestro Mohssen Kasirossafar con cui inizia lo studio delle percussioni persiane, in particolar modo dello zarb. Ha collaborato ecollabora con vari gruppi di musica tradizionale italiana e irlandese noncheí con musicisti come Arnaldo Vacca e Nando Citarella.

 

Conduce vari laboratori e seminari sulla tradizione salentina (percussioni e danza).  Applica lo studio delle percussioni e del ritmo in laboratori per ragazzi disabili.

 

 


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