Consorzio Tiberina

Il Consorzio

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Il Consorzio può definirsi lo “Strumento Attuatore” di un progetto interdisciplinare, intersettoriale e interregionale negli ambiti di storia, natura, culture, turismo e viver sano del Bacino Idrografico del Tevere, elaborato inizialmente dall’Associazione “Amici del Tevere”, che conta circa 3.000 Soci e circa 60.000 contatti raggiunti da newsletter. L’Associazione, a carattere prettamente culturale e non operativo, riunisce personalità “bipartisan” di estrazione accademica, amministrativa, professionale, oltre che cittadini in genere, ed è stata più volte beneficiata di supporti e patrocini da importanti Soggetti, quali Ministeri, la Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO e il Quirinale, che l’ha ospitata nel Novembre 2009 alla Tenuta di Castelporziano.

Il Consorzio è nato come momento di aggregazione non più fra Persone Fisiche, ma fra Persone Giuridiche, in maniera piuttosto innovativa, raggruppando su un obiettivo comune Istituzioni, Università, Imprenditori e Associazioni. Il Consorzio è entrato in contatto con  diversi Esponenti di vertice della Pubblica Amministrazione, proprio per avere attenzione sul raggiungimento di un “momento di sintesi” sullo sviluppo del territorio, di cui spesso si sente parlare in Convegni e altri consessi, ma con risultati pratici di certo non facili. Dall’attenzione – in effetti – si sta già passando al supporto e all’attuazione.

L’idea sviluppata riguarda essenzialmente l’integrazione territoriale e comprende Roma quale principale polo demografico; la stessa Area Metropolitana – però – è intesa in un’ottica non di arroccamento e ripiegamento su se stessa, bensì aperta da un lato al Bacino del Mediterraneo, dall’altro al Bacino del Tevere “a monte” – entroterra geografico naturale della Capitale –, che tocca e interessa 6 Regioni 12 Province.

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In questo senso il progetto può dirsi realmente euro-mediterraneo. Diventare più coesi, pensare un progetto di sviluppo e di trasformazione unitari, creare una strategia comune puntando sull’integrazione del territorio del Centro Italia, l’innovazione e la sostenibilità, attorno alla Capitale: sono anche per noi parole-chiave. Nello specifico,l’oggetto territoriale dell’iniziativa è il Bacino Idrografico del Tevere, uno spazio geografico che comprende, tocca e interessa amministrativamente, oltre a Regioni e Province, poco meno di 350 Comuni, nonchénumerosi Enti di gestione di aree protette e Comunità Montane attraversate dal Tevere stesso e dai principali affluenti;alcuni di più sono i Comuni interessati anche attraverso le acque sotterranee e gli effetti sulle coste marine. 

Uno dei volti “tipici” dell’Italia, forse il più caratteristico patrimonio di risorse naturalistiche, architettura, archeologia, tradizioni e cultura del nostro Paese. Sul fronte statale, l’organismo territoriale connesso è l’Autorità di bacino del fiume Tevere, che ha competenze di programmazione e regolamentazione in ambiti quali assetto geomorfologico, assetto idraulico, protezione delle coste, risanamento delle acque, uso della risorsa idrica, tutela degli assetti ambientali connessi.

L’Autorità di bacino è già entrata nell’Osservatorio Istituzionale previsto dallo Statuto del Consorzio, rappresentata dal suo massimo dirigente, cioè il Segretario Generale.

L’idea di costituire un Consorzio con le funzioni di agenzia di sviluppo si affianca a quella di creare un “marchio” indicativo del Bacino (sotto il nome di Tiberina), legato ai territori attraversati dal fiume e dai suoi affluenti – le terre e le acque del Tevere –, al di là delle suddivisioni amministrative. La regione Tiberina è vasta più o meno come il Lazio o come la Provenza, ed ha una sua unità storica-geografica che consente di aggregare un forte interesse su progetti concreti ed attuabili.

Obiettivo del Consorzio sarà anche quello di capitalizzare quanto è stato già fatto nei territori attraversati dal Tevere e dagli affluenti in termini di sviluppo e promozione, evitando inefficienze e sprechi dovuti ad azioni scollegate tra di esse – si pensi ad esempio ai programmi intrapresi negli anni dai diversi assessorati di Province e Regioni, curando separatamente i rispettivi “capitoli di spesa” –. E infatti la sincronia di azione tra pubblico e privato sarà un prioritario obiettivo del Consorzio: una sorta di metodo di lavoro da adottare per creare valore aggiunto.

Il “fare sistema” e “mettersi in rete” è vantaggioso anche per le comunità più piccole o per i centri esclusi dai principali circuiti di promozione e sviluppo. Fra gli obiettivi del Consorzio sarà far sì che ogni Comune possa beneficiare, piuttosto che essere danneggiato, dalla presenza di tante risorse diffuse del territorio, a breve distanza di spazio e di tempo le une dalle altre.

Gli attori economici, le confederazioni d’impresa o i singoli imprenditori rappresentano potenziali Consorziati (oltre a quelli già nel nucleo dei Fondatori) con forte interesse alla qualificazione degli operatori: è difatti da promuovere un’azione di “certificazione”verso quanti lo richiedano – strutture ricettive, agenti turistici, produttori agroalimentari, esercizi, etc etc – attraverso protocolli e controlli rigorosi, inserendoli così in una sorta di catalogo, con modalità simile a quella di enti di certificazione secondo norme ISO: sarà un modo per costruire un sistema di garanzie verso i fruitori dell’area del Bacino, secondo principi come genuinità, identità territoriale, autenticità, rapporto umano, compatibilità ecologica, precisione nel servizio, capacità di soddisfare le attese, etc. Ma la “certificazione” è anche una delle vie per realizzare un’offerta turistica e culturale qualificata e dall’identità precisa, potremmo dire unica, in un’ottica di marketing territoriale; altrimenti il rischio è di ridurre il “marchio” del Bacino del Tevere a un mero contenitore di soggetti, strutture, iniziative ed attività senza la garanzia di un’offerta soddisfacente. Oltre al sistema di qualificazione, il Consorzio realizzerà un portale-catalogo per valorizzare i “censiti” positivamente, continuamente aggiornato, dinamico e interattivo.

Quanto alle Università, vi è di certo la possibilità di attuare progetti ad alto impatto d’innovazione ed efficacia, per passare dall’ideazione scientifica alla pratica; il Consorzio diviene anche “luogo” di interscambio e cooperazione.

Sono anche in programma iniziative legate all’urbanistica, alle energie rinnovabili, alla qualità della vita, alla navigabilità interregionale delle acque interne, alle piste ciclabili e in generale al rapporto della popolazione col Tevere, come avviene per i grandi Fiumi Europei; questo sia per il Tevere sia per tutti i territori legati agli affluenti più o meno importanti.

Si rimanda comunque allo Statuto per le attività che il Consorzio intende sviluppare.

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