Europa e Usa a confronto su un farmaco per sconfiggere l’obesità.

da htpp//: www.grandangoloonline.net

Meridia è o non è il farmaco giusto per cercare di controllare l’obesità? Questo l’interrogativo alla base dell’energico dibattito che vede di fronte la posizione presa dall’Europa e quella americana.

La prima ha deciso di impedire ai medici di prescriverlo finché non se ne siano appurate l’efficacia e la sua sicurezza sulla salute dei pazienti. La seconda, invece, ha limitato il divieto ai dottori solo nei confronti di malati che abbiano avuto attacchi di cuore, ictus o problemi di pressione. Infatti, un recente studio, chiamato “Scout trial”, ha messo in evidenza il rischio che Meridia faccia alzare la pressione e, conseguentemente, aumentare la possibilità di ictus e attacchi cardiaci. Da parte sua, la Abbott Laboratories, che produce il farmaco, ha detto che si atterrà sia alla disposizione europea della European Medicines Agency, che a quella americana della FDA (Food and Drug Administration).

 

Il successosembrava consolidato: vendite per tre milioni di dollari. Invece Meridia,farmaco che in Europa è venduto anche sotto altre “forme” come Reductil edEstiva, è finito sotto inchiesta. E lo resterà almeno finché non verrà appuratoche i vantaggi sui pazienti, che ne fanno uso per combattere l’obesità, sononettamente superiori agli effetti collaterali. E stavolta le parole nonbastano. Non è più sufficiente dire, come afferma il dott. Eugene Sun,vicepresidente per la ricerca farmaceutica globale e lo sviluppo alla AbbottLaboratories, “crediamo ci siano molti pazienti che hanno benefici dallasibutramina”.

Già, ma checos’è la sibutramina? Si tratta di un componente del farmaco che aumental’attività di un neurotrasmettitore nel cervello. Risultato? Maggiore senso disazietà e pasti, quindi, molto meno abbondanti.

Tutto bene,dunque, fino al 2002, quando la European Medecines Agency chiede uno studioapprofondito sul farmaco per via dei possibili effetti collaterali, come lapressione alta. Stiamo parlando proprio dello “Scout Trial”, effettuato in seianni su circa 10mila persone obese e soprappeso con diabete o problemicardiaci.

A rendere noti irisultati proprio la Foodand Drug Administration (FDA), un anno fa. 11,4% di coloro che erano statipresi in esame e in cura con Meridia ebbero un attacco di cuore, un ictus omorirono per complicazioni cardiache; solo un 10%, invece, delle persone a cuiera stato somministrato un placebo.

Così questiesami sono finiti di nuovo sotto analisi. Per ora la FDA ha detto di volerattendere l’esito del resoconto completo dello “Scout Trial”, previsto per finemarzo, prima di pronunciarsi. Una volta che si avranno tutti i dati alla mano,questi ultimi saranno discussi durante un incontro pubblico, verosimilmente insettembre prossimo, fa sapere via mail un portavoce dell’azienda. Fino a quelmomento, però, Meridia è in circolo e l’uso ne è vietato solo a chi ha problemicardiovascolari. Questa decisione americana, comunque, non è stata graditaovunque. Un gruppo di consumatori di Washington, infatti, ha fatto unapetizione lo scorso mese, in cui si ritiene responsabile il medicinale, neidodici anni che è in commercio, della morte di 80 persone, di cui 30 di meno di50 anni.

Tuttavia la cosapiù grave sembra l’assenza di linee guida corrette su come fare uso delfarmaco. A rivelarlo Kurt A. Ebenhoch, portavoce della Abbott Laboratories, lacasa farmaceutica che produce Meridia.

Per esempioalcuni pazienti ne hanno fatto uso per sei anni, quando in Europa leindicazioni dicono che debba essere prescritto per un anno e in America perdue. Inoltre molti di essi hanno continuato a prendere Meridia dopo sei mesi esenza aver avuto giovamenti, senza essere dimagriti, circostanza quest’ultimain cui il farmaco dovrebbe essere sospeso.

Non solo. Ladecisione su Meridia potrebbe avere ricadute anche su altre case farmaceuticheche producono medicinali contro l’obesità simili. Si tratta della ArenaPharmaceuticals, della Oxigen Therapeutics e della Vivus. Tuttavia i dirigentidelle tre aziende si sono detti sereni perché le loro medicine non dannopressione alta. E, soprattutto, rincuorati dal fatto che l’obesità è vista come“una malattia seria”, afferma Timothy E. Morris, direttore generale di Vivus.

Barbara Conti

 

Recensione diBarbara Conti tratta dall’articolo “Heart Patients Warned Against UsingMeridia, an Anti-Obesity drug”, di Natasha Singer e Andrei Pollack, pubblicatasul New York Times del 22 gennaio 2010.

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *