LA CREMA E LA CIOCCOLATA

da www.grandangoloonline.net

Dopo un po’ di tempo che non frequentavo, sono tornato al Café Virtuel.  Entro e quasi non lo riconosco. Il Café Virtuel è diviso in due parti. La prima è una grande sala Televisiva con un grande schermo e con sedie disposte di fronte. L’altra non mi è ancora visibile, perché è dietro lo schermo, all’interno del contenitore televisivo e per raggiungerla occorre attraversare un grande Ponte.
Tra un po’ incomincia lo spettacolo e tutti cercano di sedersi. Siamo una moltitudine: Le prime file sono tutte occupate, ma ci sono ancora sedie vuote e trovo posto anch’io. Penso… non ho ancora pagato il canone, chissà se mi faranno assistere allo spettacolo? Nessuno mi ha chiesto niente e mi siedo. Inizia la proiezione e lo schermo si apre come un sipario e ci fa vedere all’interno. L’occhio corre sul ponte che divide i due Café Virtuel e vedo un lungo bancone da bar, dietro il quale  ci sono giovani ragazzi e ragazze di colore che si danno da fare. 

Dietro il bancone ci sono due cascate fumanti che si riversano in due grandi fontane, dalle quali si dipanano due fiumi, uno di colore giallo vivo e l’altro di colore bianco, che scorrono dolcemente per tutto il café virtuel.  I ragazzi del servizio attingono con un mestolo alle fontane e riempiono le tazze d’oro con le bevande calde e le adagiano sul piattino anch’esso d’oro, che attende il suo turno sul nastro argentato fluttuante nell’aria, come un tappeto volante.

Il nastro è sempre in movimento: si avvicina ai salotti, dove un giovane prende con pacatezza piattini  e tazze e le adagia su un vassoio dorato. Lì accanto, una giovane ragazza, completamente nuda, prende il vassoio, lo appoggia sul palmo della mano sinistra e con la destra porge ai commensali la bevanda calda. Si diffonde una musica dolce, quasi celestiale. Nell’aria c’è una raffinatezza estrema;  gli avventori, tutti impeccabili, si avvicinano alla loro bevanda con fare elegante. Sono senz’altro gente di classe, abituati ad essere serviti e rispettati. Vorrei anch’io sedermi ad un tavolo e bere un po’ di latte e miele. Provo ad attraversare il ponte e subito sento un odore forte, ma non vi faccio caso, tanta è la voglia di passare dall’altra parte. Un servo, con un palmare in mano, mi scandaglia. Il palmare lo ha informato pienamente ed ora sa tutto di me, alza la mano destra e mi impone di fermarmi,  non mi fa attraversare il ponte, che unisce le due parti del cafè virtuel. Vorrei sapere i motivi per cui vengo respinto, ma non so proprio a chi rivolgermi. Il servitore non parla, esegue ordini e basta: Non fa passare nessuno. Bisogna avere delle qualità che io non ho, soprattutto un solido conto in banca, che io non ho. A me come a tanti altri è concesso, dietro pagamento di un canone, solo vedere e ammirare lo splendore e il fasto che avvolge l’altra parte del cafè virtuel: “Café Virtuel de la Première Classe”. I commensali si conoscono tutti, sono amici di lunga data, conversano amabilmente, senza mai trascendere, sono tutti sorridenti e tronfi, sono attorniati da lacchè e da adulatori, tra questi alcuni noti insetti, travestiti da giornalisti, che con punture e sondaggi manovrati, spesso si adoperano per tirare loro la volata. Sono tutti ben vestiti, con abiti costosi e guardano con sufficienza e distacco i ragazzi che li stanno servendo. Sono intenti a ridere e giocare con le loro dame e compagne, agghindate da gioielli, nel loro gioco prediletto. Le scene, tra eleganti sorsi di latte e miele,  spesso sono anche oscene. Ma non sembra si diano pensiero di essere osservati e tranquillamente si attorcigliano tra loro, in una specie di orgia infernale: maschi, femmine, omosessuali e transessuali. Ci sono tutti, li riconosco ad uno, ad uno, perché sono sempre alla ribalta delle cronache e spesso sono anche moralizzatori… degli altri. Ci sono politici di tutti i colori, uomini d’affari, grandi uomini di banca, avvocati, faccendieri, balordi della malavita, sindaci per bene, sindaci per male; insomma attorno ai tavoli seduti, sdraiati nei salotti o distesi nei letti d’ Oro, che furono di Imperatori del passato, c’è tutta la “Crema” del bel paese. Tutti dalla sala televisiva stiamo assistendo in silenzio. Sono belli eleganti, sono conquistatori di donne. Sono circondati da donne stupende,  li stiamo ammirando. Ognuno di noi in cuor suo, come può non invidiarli?  Hanno denaro, potenza e donne in quantità. Su un tavolo rotondo, in mezzo alla sala del Café Virtuel de la Première Classe, c’è una montagna di neve bianca. Di tanto, in tanto, qualcuno si alza ed immerge il viso in essa, forse per rinfrescarsi. Un po’ più in là, quasi in disparte ci sono altri avventori del Cafè Virtuel de la Pemière Classe, che per destino o malasorte o semplicemente per avvicendamento, debbono passare qualche tempo al tavolo dei pensierosi. Sono anch’essi elegantissimi, anche se con uno strappo dietro ai pantaloni, che mostra proprio il culo scoperto. Li vedo assorti: studiano caparbiamente le mosse opportune per continuare a restare a galla. Infatti Cafè Virtuel de la Première Classe è in realtà una zattera galleggiante, che alle volte ondeggia e fa cadere qualche suo appartenente in quella che non è acqua. Anche se avvolta dal fumo a vederla da qui, sembra piuttosto cioccolata calda, perché è di color marrone scuro. Qualcuno riesce ad abbandonare il tavolo dei pensierosi e tornare tra i gaudenti, abbarbicandosi alle calcagna dei potenti, che provano a scacciarli perché caduti in disgrazia. Altri scivolano e vengono subito inghiottiti. Riemergono con le membra e gli indumenti tutti sporchi di quel liquido color marrone, che gli esce dalla bocca, dalle orecchie e dal naso. Tentano ancora di aggrapparsi, ma scivolano ancora nel fondo, per riemergere e poi riaffondare. Sono disperati. Sono scene raccapriccianti. C’è un uomo che grida: “ Io il più grande degli ultimi tempi, il padrone di tutto, ho gustato il latte e il miele ed ora debbo trangugiare cioccolata. Guarda come sono ridotto”.  

Non riesco a capire come questa ripresa, che contrasta con lo splendore delle precedenti, sia sfuggita al controllo degli operatori televisivi. Forse non è reale, ma virtuale, è solo una mia visione. Ma allora, l’odore che avevo sentito, quando volevo attraversare il ponte e che ora lo sento forte nelle narici ?  No!  Non può essere vera quest’ultima parte  del “Cafè Virtuel de la Premiere Classe”, è sicuramente una trasposizione del mio pensiero, un desiderio della mia mente, diversamente non si spiegherebbe perché molti di noi “comuni mortali” agognano di attraversare il Ponte, per entrare a far parte de “La Première Classe”, o meglio della “Crema” del Paese.  

Raido

 

 

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